IL 9 OTTOBRE 2022, 72ESIMA GIORNATA VITTIME DEGLI INCIDENTI SUL LAVORO
"Lavorare
non può significare porre a rischio la propria vita. Ecco perché la Giornata
Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro è occasione preziosa per
richiamare l'attenzione su un fenomeno inaccettabile in un Paese moderno che ha
posto il lavoro a fondamento della vita democratica. L'affermazione dei diritti
sui luoghi di lavoro, primo quello alla vita, oltre che essere un termometro
della vita civile, è un generatore di valore per la società, per i lavoratori,
per le imprese". Lo afferma il Presidente della Repubblica, Sergio
Mattarella, in occasione della Giornata nazionale per le vittime degli
incidenti sul lavoro che si è svolta il 9 ottobre.
La seconda domenica di ottobre ricorre, infatti, la
Giornata Nazionale Vittime degli Incidenti sul Lavoro, istituzionalizzata su
richiesta di ANMIL (Associazione fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro)
sotto l’Alto Patronato del Presidente
della Repubblica. La celebrazione principale quest’anno si è tenuta a
Fiume Veneto (PN), ma in molte città si sono svolte manifestazioni con
l’intento di sensibilizzare al tema che ha sempre più bisogno di attenzione, da
parte delle istituzioni, nelle scuole per preparare i lavoratori di domani e
nelle aziende che devono essere “sicure”.
I numeri degli incidenti
Gli incidenti
mortali sul lavoro in Italia, nei primi 8 mesi dell'anno, sono stati 677, con
una media di quasi tre vittime al giorno. Rispetto al medesimo periodo del 2021,
quando le vittime furono 772, si registra un sensibile calo del 12,3%. I dati
dell'Inail sono stati diffusi dall'Anmil, In totale, gli infortuni denunciati
nel periodo gennaio-agosto sono 484.561 (cioè 2.019 al giorno), con un aumento
del 38,7% rispetto ai 349.449 dei primi otto mesi del 2021. Le malattie
professionali sono state 39.367 (+7,9%).
"I numeri delle
vittime degli incidenti sul lavoro, nonostante i numerosi provvedimenti
normativi con i quali si è cercato, nel tempo, di prevenirli, sono allarmanti,
drammatici". "Lavorare non può significare porre a rischio la propria
vita. Ecco perché la Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul
Lavoro è occasione preziosa per richiamare l'attenzione su un fenomeno
inaccettabile in un Paese moderno che ha posto il lavoro a fondamento della
vita democratica".
Riflessione politica
e sociale
“Nonostante la grave recrudescenza del fenomeno infortunistico
che grava sul Paese ad oggi la sicurezza nei luoghi di lavoro non riceve la
giusta considerazione - ha dichiarato il Presidente nazionale ANMIL
Zoello Forni – è necessario sensibilizzare sul tema le forze
politiche, stimolando riflessioni e assunzioni di un impegno per il
futuro, al fine di attuare un programma di governo che tenga conto delle
proposte concrete per arginare morti e infortuni sul lavoro e malattie
professionali”.
Ma non deve essere
la sola e unica occasione di riflessione. La
sicurezza nei luoghi di lavoro è una battaglia di civiltà che riguarda tutti.
Bisogna rafforzare l’idea che dietro un mercato del lavoro competitivo e
concorrenziale in grado di garantire crescita e sostenibilità fa da sfondo un
lavoro regolare delle giuste tutele in termini di formazione salute e sicurezza
per i lavoratori nonché la spinta alla consapevolezza che solo il mettersi in
gioco all’insegna della legalità e della correttezza può sancire un mercato del
lavoro sano. Lo sviluppo di nuove tecnologie ha mutato radicalmente la
natura e la stessa dimensione spazio-temporale dei luoghi di lavoro. Purtroppo,
questa fase non è stata accompagnata da una crescita proporzionata delle
iniziative verso la prevenzione.
link video spot ANMIL: https://www.youtube.com/watch?v=x9Mik08DL6g