QUALI FATTORI AUMENTANO IL RISCHIO DI ERRORE UMANO SUL LAVORO?
L’errore
umano è imprevedibile e involontario, quindi è qualcosa che le aziende
devono mettere in conto tra i fattori di rischio per la sicurezza sul lavoro. E
proprio per la sua natura poco prevedibile, attuare una prevenzione è difficile.
Nonostante tutto esistono determinate condizioni per renderlo meno probabile. Vediamo
quali sono.
Errori umani:
esempi e rimedi
Il primo dei
fattori che aumenta la probabilità d’errore è il livello qualitativo delle
informazioni disponibili per l’operatore.
Un metodo di
prevenzione per l’errore umano passa, dunque, sicuramente per una buona
strategia di comunicazione. Le organizzazioni più evolute sono solite
introdurre delle modalità particolari di comunicazione come per esempio interventi
di sensibilizzazione dei gruppi di lavoro (squadre, reparti, ecc.) che
forniscono ai dipendenti una serie di strumenti operativi o delle riunioni preparatorie
all’esecuzione dei lavori specialmente quando l’attività da eseguire coinvolge
persone appartenenti a reparti diversi che abitualmente non collaborano tra
loro o quando l’attività da svolgere non è mai stata eseguita prima o avviene
raramente.
Altro fattore
importante da non trascurare è la condizione psicologica e fisica delle
persone. Ad esempio, anche un evento a forte carica emotiva può
influire negativamente sulla condizione delle persone, e lo stesso vale per l’affaticamento
psico-fisico, specialmente quando la durata del lavoro si è prolungata ben
oltre la normalità.
Un altro
classico fattore che influenza la probabilità di commettere un errore è la fretta,
che porta il lavoratore a prendere decisioni basate sulle prime informazioni
che recepisce.
Anche il lavoro
a turni, specialmente quello notturno, porta ad una riduzione delle risorse
che le persone possono mobilitare per l’esecuzione del lavoro. Le buone prassi,
in questo caso, ci ricordano che se un intervento particolarmente complesso e
non abituale deve essere eseguito durante il turno notturno, è necessario mobilitare
maggiori risorse per la sua esecuzione ed evitare il verificarsi di
incidenti ed infortuni.
Last but not
least, la probabilità di errore aumenta significativamente quando, nei gruppi
di lavoro, si riscontra:
·
conflittualità con il management;
·
sanzioni
disciplinari percepite come ingiuste;
·
demotivazione
diffusa tra i componenti del gruppo di
lavoro;
·
la pressione
sulla produzione esercitata direttamente (azienda) e indirettamente
(clienti) che avvicinano l’organizzazione al limite del suo funzionamento;
Necessario
costruire una Cultura della Sicurezza
In
conclusione, il riconoscimento di questa sintomatologia è un chiaro segnale che
la tutela dell’integrità psicofisica del personale è fortemente a rischio. Per
prevenire tutto ciò è necessario costruire una “Cultura della Sicurezza”
fondata su solide basi. L’azienda deve stabilire una specifica politica che si
occupi degli errori che tenga conto di quanto segue:
·
gli errori
sono, per definizione, involontari e, in quanto tali, non ha alcun
senso sanzionare un errore isolato;
·
quando gli
errori sono ripetuti e della stessa natura, è fondamentale verificare se questi
sono compiuti da più lavoratori che svolgono la stessa mansione;
·
se gli errori
della stessa natura sono compiuti da più lavoratori che svolgono la stessa
mansione, allora si è di fronte ad errori latenti tecnici e/o organizzativi;
·
se gli errori
ripetuti non sono compiuti da più lavoratori che svolgono la stessa mansione
allora si è di fronte ad un problema individuale che va affrontato in
modo interdisciplinare al fine di verificare se, ad esempio, si tratta di un
problema di competenze e/o sanitario.